Castello di Strassoldo di Sotto

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Il Castello di Sotto, insieme al Castello di Sopra, dovrebbe risalire al 1035, costruito da Voldarico conte di Strassoldo. Proveniente dalla Germania, ottenne l’autorizzazione imperiale a costruire un complesso in muratura ad uso abitativo e difensivo della strada che conduceva a nord. Il nome del Castello è di origine germanica e si riallaccia ai termini “Strasse”, strada, e “Aue”, isola. È uno dei pochi castelli friulani ancora di proprietà, e abitato della stessa famiglia che lo costruì.
Il Castello di Sotto si sviluppò intorno ad una massiccia torre, ora non più esistente, in cui veniva amministrata la giustizia. Nei pressi venne costruita la “Domus Magna”, ancora oggi detta “Casa Grande”, difesa dalla cinta murata, di cui ora rimane una sezione merlata, munita di un portale cuspidato di fine del Cinquecento, la cosiddetta “Pusterla”.
Nel Duecento, ad ovest del fiume Imburino sorse il “Borgo Nuovo”, difeso a sua volta da un giro di mura caratterizzato da due Torri portaie, di cui una sopravvive ancora, sia pure privata del suo arco, tradizionalmente chiamata “Porta Cisis”. Nel 1575 venne costruita la Chiesetta di San Marco, addossata alla “Domus Magna”.
Nella prima metà del Settecento il Castello fu oggetto di un importante ciclo di restauri, che lo portò all’aspetto attuale.

Il parco

Il sistema del verde di Strassoldo si fonda su quattro elementi: il parco del Castello di Sotto, con il suo gioco di acque, il prato della Cancelleria, il parco del Castello di Sopra e il parco della Villa Strassoldo Chiasottis ora Vitas, con il suo lungo viale alberato.

Il parco del Castello di Sotto nacque a seguito di una grande opera di sistemazione fondiaria realizzata nella prima metà del Settecento, soprattutto ad opera di Nicolò Francesco Strassoldo, su un vasto terreno a partire dal fossato meridionale del castello  fino alla confluenza dei due fiumi nella zona di Cavanis. Numerose olle di risorgiva vennero coperto, venne realizzata una rete fognaria per il drenaggio delle acque, scavata una grande peschiera rettangolare alimentata dalle sorgenti aperte sul fondo, con un’isola anch’essa rettangolare, furono costruiti ponti, pozzi e fontane, inserite panchine in pietra e statue a soggetto mitologico, costruiti manufatti diretti a consolidare le sponde e consentire il deflusso delle acque dalle peschiere.

Nella prima metà del Seicento vengono effettuati importanti lavori di trasformazione.

L’impianto del parco era di tipo formale, secondo la moda e i gusti dell’epoca. La planimetria del giardino era scandita da tre vialetti longitudinali e da due trasversali, cui si aggiungevano quelli perimetrali, in modo da formare nove aiuole, con le intersezioni a forma circolare. Sul bordo della peschiera ricavata dal fossato meridionale del castello correva un viale alberato che congiungeva i due portoni che collegavano il parco da un lato con il Borgo Nuovo e dall’altro con il Brolo, che poi si chiudeva verso la campagna – il Natocco – con un portone sormontato da due zucche in pietra. Intorno alla peschiera rettangolare correva una doppia serie di siepi modellate, la prima in bosso e la seconda, più alta, formata da carpini. La cosiddetta Isoletta, circondata da una siepe di bosso e da un ingresso in carpini modellati accanto al ponticello in muratura, celava un piccolo giardino segreto?, suddiviso in quattro aiuole delimitate da un vialetto perimetrale e da quattro vialetti convergenti su di un’aiuola centrale circolare ospitante una gloriette: il giardino ricco di piante ornamentali, da fiore e da frutto, e soprattutto caratterizzato da alcune specie di rose antiche, che si è conservato fino a tempi recenti in un impianto che probabilmente era quello originario.

Nella parte di verde davanti al Palazzo l’impianto formale è rimasto intatto fino al Novecento: oggi è ancora caratterizzato da una fontana ad anfiteatro, sormontata da una testa di leone. Un bel portone in pietra sormontato da sei statue, si accede alla zona centrale del parco.

Il parco ha subito nel tempo profonde trasformazioni. Nei primi decenni dell’Ottocento prevalse l’impostazione paesaggistica, sia per ragioni economiche che di gusto e di moda, con alterne vicende successive. L’impianto rimane quello originario, ma con un’impostazione all’inglese e quindi perdendo il disegno dei vialetti, delle aiuole e delle modellate. Le siepi di bosso che contornano l’isoletta, le statue di soggetto mitologico, i manufatti in muratura, la fontana e i pozzi richiamano però l’antico impianto.

Nel Prato della Cancelleria, situato al confluire della Milaca e di un ramo del Taglio che divide i due castelli, un tempo era occupato da aiuole rettangolari delimitate da tre vialetti centrali, trasversali e perimetrali; oggi conserva ancora  un pozzo circondato da un anello in pietra.

Due volte l’anno sia il castello di Strassoldo di Sotto che il castello di Sopra, coevi ed adiacenti ma di due proprietari diversi, aprono per i week-end di “Castelli aperti”, in primavera (fine settimana delle Palme) e in autunno (penultimo fine settimana di ottobre). ospitano due raffinate mostre mercato – “In Primavera: Fiori, Acque e Castelli” e “In Autunno: Frutti, Acque e Castelli” -, con vivaisti e artigiani, in occasione delle quali manieri e il borgo vengono ornati con splendidi allestimenti di fiori, foglie e frutti.

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Contatti

Via dei Castelli 22, Strassoldo

0431 93093

http://castellodistrassoldo.it

Altre info

Interi euro 8 (1 castello) – euro 14 (2 castelli); bimbi fino a 5 anni non pagano, dai 6 ai 12 anni: euro 4 (1 castello) – euro 6 (2 castelli).

Visite guidate ai Castelli di Strassoldo di Sopra e di Sotto: - nel mese di Dicembre, tutti i sabati e le domeniche alle ore 15 (con luce diurna) e 16.30 (a lume di candela)

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