Villa Elodia Orgnani Martina

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Villa Elodia è una dimora storica posta nel centro del paese, circondata da un alto muro merlato.

La sua costruzione potrebbe risalire alla seconda metà del ‘600, ma potrebbe essere più antica.
Il catasto napoleonico nel 1811 ne attribuisce la proprietà ai Redolfi, proprietari terrieri di Trivignano. Nel 1821 Francesco Redolfi vendette tutta la proprietà al nobile Domenico Rubini, che avviò l’ampliamento del complesso, nobilitando la villa secondo i dettami estetici e culturali della nobiltà e ricca borghesia di Venezia dell’epoca.
La facciata principale della villa presenta chiari elementi di ascendenza neoclassica: le lesene doriche che inquadrano il corpo centrale ,il timpano col rosone centrale coronato da tre belle statue, la scalinata in pietra a doppia rampa che conduce al piano nobile: sono tutti elementi che richiamano il gusto neoclassico, derivato dall’interpretazione dei dettami del Palladio diffuso tra la nobiltà della provincia di Udine e delle aree di confine con il Veneto tra settecento e inizio ottocento.
Il salone centrale in puro stile “impero” è abbellito da eleganti colonne ioniche e da una raffinata statua di donna, probabilmente opera della “bottega” del Canova. Ai lati del salone, in posizione simmetrica, sono disposti i salotti e la sala da pranzo. Tutti gli ambienti sono impreziositi dai lampadari di Murano e dal mobilio originale.

Domenico ampliò anche gli edifici rurali e costruì cantine per la conservazione del frumento e mais, la pigiatura del vino e l’allevamento del baco da seta, in linea con l’impostazione economica che i patrizi veneziani avevano fin dall’inizio saggiamente dato alle loro ville in terra ferma: le “barchesse” (cioè gli edifici ad uso prevalentemente rurale) avevano infatti uno sviluppo ed una importanza non inferiori a quelle dell’edificio principale.

Alla morte del conte, avvenuta nel 1848, la tenuta di Trivignano passò in proprietà al figlio Carlo, che la abitò con la famiglia e probabilmente promosse nuovi interventi che riguardarono soprattutto il parco, affidato  all’architetto Andrea Scala. Alla morte di Carlo, la tenuta passò alla figlia maggiore Marion, che diede il suo nome alla villa per alcuni anni. Dopo un periodo di benessere ancora legato alle rendite fondiarie ed all’allevamento dei bachi da seta, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale la villa viene utilizzata come ospedale militare. Nel 1954 la proprietà venne acquistata da Elodia Orgnani Martina e ancora oggi è gestita dai suoi eredi.

Oggi la villa appare costituita da un corpo centrale e da due corpi laterali leggermente arretrati. Nel corpo centrale vi è una scalinata esterna a due rampe, in pietra e ferro battuto, che conduce direttamente al salone del piano nobile. I balconi al primo piano hanno balaustra in pietra e il timpano impreziosito da tre statue.
Al piano nobile, al centro del salone principale, vi è una raffinata statua in marmo. Tutti gli ambienti sono caratterizzati da affreschi, stucchi e decorazioni.

Il parco

Il parco della villa presenta ancora le caratteristiche di un parco naturalistico all’inglese, secondo lo stile romantico in voga in Italia alla fine dell’800: il laghetto, i piccoli canali, i viali, il bosco e il brolo; con questo termine (che deriva dal latino tardo: brogilus, di origine celtica) il cui uso rimane diffuso solo in poche zone dell’Italia settentrionale, si indicavano orti, giardini, frutteti, tradizionalmente posti a corona intorno ad una casa e affollati di ricchi alberi da frutto. Il complesso è chiuso da eleganti mura merlate.

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Contatti

Via Roma 74 - Trivignano Udinese(UD)

0432 999000

http://www.villaelodia.it

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