Parco Ranghiasci

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Giardino Ranghiasci, oggi di proprietà della Provincia di Perugia, nasce dall’idea di una donna inglese, Sarah Matilda Hobhouse, e dal suo amore per il marito, il conte Francesco Ranghiasci Brancaleoni, prima della metà dell’Ottocento.

È il 1831, quando il conte Ranghiasci compra una piccola vigna con orto senza casa, primo dei terreni che andranno a costituire il parco.

I lavori di realizzazione di quest’ultimo iniziarono invece nel 1841, proseguendo fino al 1848.
Vennero costruiti edifici neoclassici, come il tempietto che riporta lo stemma Ranghiasci con il motto “Virtus omnia vincit”, il villino in mattoni progettato sullo schema della facciata del Palazzo Ranghiasci edificato in città; furono risistemate rovine antiche e medievali, realizzando una passeggiata che richiamava il giardino all’inglese, con visuali e cannocchiali ottici.
La morte del marchese Ranghiasci nel 1877 fu l’inizio di un periodo di decadenza del parco, fino agli anni ’80 del Novecento, quando la Provincia di Perugia e il Comune di Gubbio diedere avvio ai lavori di recupero.

Accedendo al parco dall’ingresso principale, si vedono due colonne che avrebbero dovuto essere collocate in prossimità della statua di una divinità romana in terracotta, oggi perduta. Superato il ponte coperto gettato sul torrente Camignano e dalle cui strette finestre si coglie il panorama della città medioevale, il percorso si snoda attraverso una serie di tornanti segnati da colonne e sedili in pietra che caratterizzano i muri di contenimento, visuale incrementata dal succedersi di specie arboree diverse che con il passare delle stagioni creano stupendi effetti nella vegetazione. Si percorrono così la rampa dei castagni (Castanea sativa) e la rampa dei tigli (Tilia spp.); a seguire si sale la rampa degli aceri (Acer spp.), fino a giungere davanti alla scuderia dove il viale si allarga nel giardino del tempietto, di forma ellittica e delimitato da una siepe di bosso (Buxus sempervirens), con fontana centrale.

Il viale poi, con la rampa dei lecci (Quercus ilex), conduce fino al villino, oltre il quale inizia la rampa degli ippocastani (Aesculus hippocastanum), che forma una suggestiva galleria verde, rivolta, come un cono ottico, verso la torre medievale appartenente al complesso della chiesa di San Luca. Il parco è inoltre tagliato trasversalmente da un altro viale alberato, successivamente denominato Viale del Bosco Sacro, caratterizzato dalla presenza di un gruppo di lecci.

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Contatti

Gubbio(PG)

Altre info

Apertura estiva - 1° aprile - 31 ottobre: 8.00-20.00. Apertura invernale - 1° novembre - 31 marzo: 9.00-17.00

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