Carciofo violetto di Schito

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Questo ortaggio è conosciuto anche come “carciofo di Schito” e “carciofo violetto di Castellamare”, poiché è tipoco della frazione Annunziatella di Castellammare di Stabia. Conosciuti già in epoca romana, questi carciofi violetti hanno ritrovato, in un habitat unico e particolarmente favorevole, tutto il proprio vigore. Questa zona agricola era famosissima per l’alta qualità degli ortaggi prodotti ed era denominata “gli orti di Schito”.
Il carciofo di Castellammare è una forma della varietà ‘Romanesco’, da cui si differenzia per l’epoca di produzione anticipata e il colore delle brattee, verdi con sfumature viola. La precocità è data dalla particolare mitezza del clima e dall’abitudine di rigenerare le piante ogni anno. All’epoca della ripresa vegetativa vengono scelti i migliori carducci, i germogli erbacei laterali che spuntano tutt’intorno alle piante madri, prelevati insieme a piccole porzioni di rizoma e trapiantati a dimora.
Un’altra usanza tipica di queste terre era coprire la prima infiorescenza apicale (mamma o mammolella) con coppette di terracotta (pignatte o pignattelle) realizzate a mano da artigiani locali. La protezione dai raggi del sole, assicurata dalla pignatta nella fase di accrescimento del carciofo, lo rende particolarmente tenero e chiaro. La raccolta va a coincidere con il periodo pasquale, per questo i carciofi sono un piatto tipico pasquale.

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Castellammare di Stabia(NA)

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