Villa Ormond

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Nella zona a levante di Sanremo si può visitare il parco di Villa Ormond, ricco di piante esotiche e rare. Partendo dalla centrale piazza Colombo e percorrendo l’alberato Corso Garibaldi, si arriva facilmente al parco di Villa Ormond percorrendo corso Cavallotti, dopo aver oltrepassato Villa Zirio e l’edificio del Comune. La moderna strada attuale, peraltro molto trafficata, ha diviso in due il parco originario che un tempo scendeva al mare dalla cima della collina, su cui sorgeva la villa che apparteneva alla famiglia del dottor Ormond. Anticamente di proprietà della famiglia Rambaldi, villa e parco furono progettati dall’omonima famiglia con l’ausilio dell’architetto ginevrino Amile Réverdin alla fine del XIX secolo.

AI GIORNI NOSTRI
Oggi giardino Ormond è un esteso giardino pubblico, che appresenta un’oasi verde, ricca di vegetazione esotica, dove l’elemento architettonico dominante è un’antica fontana in pietra con putti; la villa è stata recentemente riportata agli antichi splendori grazie agli interventi del Comune di Sanremo.
L’edificio è circondato da un’ampia terrazza con ai lati due logge vagamente rinascimentali e un pronao davanti all’ingresso; all’interno si possono vedere ancor oggi ampi soffitti a cassettoni policromi e in un salone un caminetto proveniente dal castello dei Doria di Dolceacqua. Oggi un’ala della villa ospita l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, mentre la villa è spesso usata come sede di mostre floreali internazionali o per manifestazioni turistiche. In tempi recenti il Comune di Sanremo ha speso considerevoli cifre per riportare la villa agli antichi splendori: ripulita la villa, ridisegnati gli spazi della zona verde, curati i punti luce, illuminando adeguatamente con effetti scenografici vari gruppi di piante.

I GIARDINI
Il giardini di Villa Ormond a Sanremo hanno un andamento “a stanze” con ambienti vegetali molto caratterizzati: il palmeto, la zona dei ficus, mentre la parte centrale si rifà al tipico giardino all’italiana. Comprendono inoltre il “Giardino giapponese”, frutto dell’amicizia che unisce la città di Sanremo e la città di Atami: da un tappeto erboso dal verde intenso, massi e pietre mettono in risalto la bellezza e creano un’atmosfera tipicamente orientale, grazie alla scelta di alberi e arbusti specifici. Particolarmente suggestivo è l’angolo ispirato alla filosofia ZEN dove il simbolo giapponese impera ed esalta la bellezza nella sua semplicità, come senso della vita nella più profonda spiritualità.La flora tipicamente originaria del mondo orientale si integra in modo piacevole a quello nostrano. Tra le specie principali del Giardino giapponese si ricordano Bambusa vulgaris, Bambusa arundinacea “Aurea”, Corylus avellana “Contorta”, Bambusa arundinacea “Aurea”, Pinus parviflora “Pentaphylla”, Chamaecyparis “pisifera Filifera Aurea”, Cryptomeria japonica “Globosa”, Acer palmatum, Corylopsis pauciflora, Cornus kousa, Ilex crenata, Cydonia japonica, Mahonia iaponica, sofore ( Styphnolobium japonicum), Lagerstroemia indica, Chamaecyparis obtusa “Nana”, a Nandina domestica.
Le piante più significative del resto del giardino sono raggruppate nel prestigioso “Palmetum”, in cui primeggiano due gruppi di Phoenix reclinata, di notevoli dimensioni, alcune palme da dattero (Phoenix dactylifera) già nominate nel catasto napoleonico, e una magnifica Erythrina crista-galli, dall’incantevole fioritura rosso sangue. S’ammirano inoltre alcune Jacaranda mimosifolia, la canfora (Cinnamomum camphora), grandi Ficus macrophylla, alcuni Corynocarpus laevigatus, palme (Phoenix dactylifera, Washingtonia filifera, Washingtonia robusta), Caesalpinia gilliesii, Trithrinax campestris, Nolina longifolia.

Dal 2017 è anche la prima casa della Floricoltura

La floricoltura di Sanremo ora ha finalmente una propria sede.

Nel parco di Villa Ormond è nato un museo che ha l’intento di narrare un capitolo importante della storia della città e ad ospitarlo è la Palazzina Winter, nel cuore di un’area verde e pochi passi dal mare, tornata a vivere al termine di un iter durato ben tredici anni.

Il primo Museo del fiore in Italia custodisce ora tutte le stagioni di un settore d’eccellenza della città del Festival: per un tuffo nel passato, fra ricordi e nostalgia, attraverso la storia della famiglia Moro, ibridatori di rose e garofani che ne hanno scritto, insieme ad altri colleghi, un capitolo importante. 

Più di cento anni di floricoltura sanremese sono raccontati nelle stanze del villino Winter, dai primi brevetti in Italia agli antichi utensili per la campagna, per le serre e quelli minuscoli usati per ibridare, passando dalle immagini sbiadite della vita nei campi. E ancora, c’è la teca dedicata ai “veleni” con i quali si neutralizzavano i parassiti, ceste intrecciate, annaffiatoi, pompe a spalla. Allineati in una bacheca anche le canne e i fili di canapa che accompagnavano i garofani nella crescita. 

«Abbiamo raccolto migliaia di reperti – afferma il responsabile dei Giardini del Comune, Claudio Littardi, anche presidente del Centro studi e ricerche delle palme – per un percorso attraverso pannelli multimediali e fotografici in una sede storica, un santuario dove fare pellegrinaggi simbolici per riscoprire un periodo storico importantissimo per il nostro Ponente, che ha dato benessere e fatto vivere tante famiglie». Ci sono anche le foto di matrimoni da favola: quello di Elisabetta II con Filippo di Edimburgo, datato 20 novembre 1947, quattro anni e tre mesi prima della sua ascesa al trono del Regno Unito, e quello tra i divi di Hollywood Linda Christian e Tyrone Power, celebrato a Roma il 28 gennaio 1949. In entrambi casi era presente Ester, un magnifico garofano bianco proveniente da Sanremo. 

«È un sogno diventato realtà – ha detto, nel corso dell’inaugurazione del Museo il sindaco Alberto Biancheri, cresciuto tra petali e verde: è titolare di una importante ditta di ibridazione del ranuncolo – Tutto è nato nel 2004. Il nostro intento era semplicemente quello di spiegare ai cittadini, ma soprattutto ai turisti, perché Sanremo è conosciuta nel mondo come “città dei fiori”». L’iter ha attraversato tre amministrazioni comunali e due commissari prefettizi. Al taglio del nastro il consigliere della Regione Liguria Alessandro Piana ha sottolineato il percorso amministrativo «troppo lungo»: «Faremo in modo di accorciare queste lungaggini burocratiche». 

Il viaggio alla scoperta di un’affascinante realtà comprende anche tappe sotto il sole della Riviera, attraverso percorsi nei viali dedicati ai pionieri della floricoltura. Passeggiate guidate da esperti sono previste in questo mese, cui Sanremo ha dedicato il Festival del fiore e dei giardini – Jardival. Il giorno di Pasquetta è stato dedicato a dimostrazioni e concorsi di composizioni con i “floral designer” che hanno creato i bouquet per il Festival di Sanremo, merenda nel parco e spettacolo di tango argentino nel salone di Villa Ormond. A due passi dall’aiuola dedicata a Libereso Guglielmi, il botanico di fama internazionale scomparso di recente, noto come il giardiniere di Calvino. Ispirò la figura del “barone rampante” e raccontò nei suoi libri l’amore per i fiori della sua città. Non soltanto da ammirare, ma anche da mangiare.

 

 

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Contatti

Corso Cavallotti 111/113 - Sanremo(IM)

0184 541848

http://www.comunedisanremo.it

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