Villa Carlotta

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Villa Carlotta sorge sulla sponda occidentale del lago di Como nel comune di Tremezzo e occupa una superficie di oltre 70.000 metri quadrati all’interno dei quali sono conservate innumerevoli raccolte d’arte e un grande giardino.
I lavori di edificazione della villa iniziarono intorno al 1690 su commissione del marchese milanese Giorgio II Clerici e vennero successivamente terminati dal bisnipote Antonio Giorgio; nel 1795 la proprietà venne venduta al politico e grande collezionista d’arte Giambattista Sommariva, in seguito nominato conte e poi marchese, che la trasformò in un vero e proprio museo di opere d’arte antiche e moderne, che all’epoca attiravano importanti visitatori da tutta Europa.

Nel 1843, in seguito a varie vicissitudini, la proprietà venne ceduta da suoi eredi alla principessa Marianna di Nassau, sposa del principe Alberto di Prussia, che la donarono alla figlia Carlotta al momento delle nozze con Giorgio II, duca di Sassonia-Meiningen.

Di proprietà dello Stato italiano dal 1914, dal 1927 Villa Carlotta è affidata  all’Ente Villa Carlotta.

Ciò che rimane della collezione d’arte, tra cui opere del Canova, Hayez, Thorvaldsen, è esposto nelle sale della villa.

Nella struttura sono presenti una gradevole caffetteria, due aree pic-nic e un bookshop. Da non perdere, l’interessante Museo degli attrezzi agricoli, realizzato all’interno delle serre e delle vecchie limonaie: vi sono esposti tinozze, carriole, torchi, tini, una pompa antincendio e tanti altri utensili e strumenti utilizzati in passato dai giardinieri di Villa Carlotta.

 

Il GIARDINO

Il giardino di Villa Carlotta è un luogo di grande suggestione, per la meravigliosa posizione panoramica, l’armoniosa convivenza di stili e la ricchezza botanica che lo contraddistingue.

Si deve a Giorgio Clerici, a fine 1600, la realizzazione del giardino all’italiana davanti alla villa, caratterizzato da alte siepi formali, parapetti a balaustre, statue, fontane e giochi d’acqua.

Al periodo romantico settecentesco e al Sommariva si deve invece il parco all’inglese, che si sviluppa sulla collina dietro la villa, in una successione di alberi secolari, grotte, sentieri e scorci prospettici.

All’Ottocento e al principe Giorgio di Sassonia Meiningen, appassionato botanico, dobbiamo le imponenti macchie di rododendri, di azalee e numerose specie rare, da lui piantate e curate in memoria dell’amata prima moglie Carlotta, morta prematuramente.

Il terreno particolarmente fertile e acido, inseguito al deposito di sedimenti acidi provenienti da ghiacciai, e il clima mite hanno permesso la crescita rigogliosa di innumerevoli piante esotiche, fra cui oltre 150 varietà diverse di rododendri e azalee, plasmate in forme tondeggianti d’ispirazione topiaria, che nel periodo primaverile dipingono il parco di mille colori.
La visita della villa e del giardino merita comunque di essere effettuata in ogni periodo dell’anno, per ammirarne a scalinata  a tenaglia seicentesca, le cinque terrazze davanti alla dimora, animate da aiuole formali, piccole peschiere, nicchie, fontane, papiri, alte siepi di camelie,  gallerie di agrumi e numerose rampicanti antiche che ornano le pareti del giardino all’italiana; questa zona in particolare venne molto ammirata da Gustave Flaubert, durante il suo soggiorno sul Lago di Como nella primavera del 1845.

Il giardino all’italiana è delimitato da una balaustra in pietra con 12 pilastri che sorreggono altrettante statue rappresentanti divinità mitologiche e figure allegoriche: Notte, Ercole, Zefiro, Dejanira, Flora, Apollo, America, Pomona, Galatea, Eco, Aurora, Vertumno, che fanno riferimento alla vita agresta. Al centro, si trova una fontana settecentesca con la statua di Arione di Metimna, cantore e suonatore di cetra salvato dai flutti da un delfino.

Nel parco, lungo l’intreccio dei sentieri, crescono antichi esemplari di camelie (varietà di Camellia japonica e C. sasanqua) e una ricchissima collezione di alberi secolari, sempreverdi e caducifoglie, grazie ai quali il giardino muta aspetto e colori nel succedersi delle stagioni, senza perdere forma e interesse neanche in inverno.

Tra i sempreverdi, si ammirano cipressi (Cupressus arizonica, C. sempervirens), cedri  (Cedrus atlantica ‘Glauca’, C. deodara, C. libani), Chamaechyparis lawsoniana, sequoie (Metasequoia glyptostroboidesSequoia sempervirens), araucarie (Araucaria angustifolia, A. araucan, A. cunninghamii), morbide criptomerie (Criptomeria japonica, C. j. ‘Globosa Nana’,) pini (Pinus coulterii, P. leucodermis, Pinus montezumae, P. nigra, P. parviflora ‘Glauca’, P. sylvestris, P. strobus, P. wallichiana), Picea orientalis, Abies grandis.

Tra le latifoglie, vi sono grandi Gingko biloba, faggi (Fagus sylvatica, F. p.  ‘Atropurpurea’, F. p. ‘Pendula’, F.p. ‘Tricolor’), magnolie (Magnolia grandiflora e Magnolia figo, già Michelia figo), l’albero dei fazzoletti (Davidia involucrata), canfore (Cinnamomum camphora), Celtis australisLiquidambarar styraciflua, Liriodendron tulipifera, Acer cappadocicum e A. palmatus, Nyssa sylvatica, Parrotia persica, Platanus x hispanica (sin. P. x acerifolia), Tilia cordata.

Da segnalare, inoltre, le palme (Jubaea chilensis, Phoenix canariensis, Trachycarpus fortunei), una grande sughera (Quercus suber) fuori dal suo areale  e il suggestivo il bosco dei rododendri arborei (Rhododendron arboreum), alcuni dei quali centenari, con tronchi da 30 a 60 centimetri di diametro e altezza fino a 15 metri, capaci di evocare i paesaggi himalayani.

Tra gli arbusti, oltre alle macchie di azalee e camelie (oltre 150 varietà), si incontrano Edgeworthia papyrifera, Stewartia pseudocamellia, Erythrina crista-galli, Griselia littoralis, Luma apiculata e molti altri.

In una forra naturale ombreggiata da tigli e platani, si trova la Valle delle Felci arboree e palmiformi (Dicksonia antartica e altre specie), provenienti dall’Australia.

Altrettanto suggestivi sono il Giardino di Bambù, un’area di 3000 metri quadrati su due livelli ispirati allo stile giapponese, in cui crescono 25 specie di bambù-alcune piuttosto rare-, fra cascatelle, ruscelli e pietre, e il Teatro di Verzura, una sorprendente scenografia verde delimitata ai lati da quinte di arbusti e sullo sfondo da alte conifere, ornata da azalee, rododendri, palme e un glicine secolare dalle forme scultoree.

Quindi, il Giardino Roccioso, formato da una corona di arbusti ornamentali, da un mosaico di erbacee primaverili ed estive, e varie specie di palme; sul lato a est, tra rocce e sassi, sono disposte oltre esemplari di piante grasse in vaso, appartenenti a 15 generi diversi, che vengono ritirate in inverno.

Infine, il Giardino Vecchio, situato a sinistra della villa: il Giardino Vecchio, a sinistra della villa, d’ispirazione romantica: risalente al 1800, è caratterizzato da un viale centrale di platani potati a ombrello, rovine neomedievali e la Fontana dei Nani di gusto barocco; infine, a monte, di recente realizzazione, l’Uliveto, formato da ulivi antiche e giovani, per raccontare le antichi coltivazioni che tipiche di questa sponda del Lago di Como.

Villa Carlotta e il suo giardino aprono al pubblico da metà marzo alla seconda settimana di novembre: anche qui sono ammessi i cani al guinzaglio e una gradevole coffee house, all’interno di una grande serra, offre la possibilità di fare uno spuntino durante tutto il giorno. Di ottimo livello, infine, il book shop – cosa assai rara in Italia -, che offre una scelta preziosa e molto accurata di libri e oggettistica di produzione prevalentemente locale.

 

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Contatti

Via Regina 2 - Tremezzo(CO)

0334-40405

http://www.villacarlotta.it

Altre info

Adulto euro 9.00 Over 65 anni euro 5.00 Studenti euro 5.00 Bambini (da 0 a 5 anni) ingresso gratuito Gruppi (min 20 persone adulte) euro 6.50 Scuole (min 20 persone) euro 3.50

Dal 15 al 29 Marzo dalle 10.00 alle 18.00 (chiusura museo ore 17.30); Dal 30 Marzo al 20 Ottobre dalle 9.00 alle 19.30 (chiusura museo ore 18.30); Dal 21 Ottobre al 10 Novembre dalle 10.00 alle 18.00 (chiusura museo ore 17.30)

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