Cavallotto Bricco Boschis

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Alle porte di Castiglione Falletto, in provincia di Cuneo, cuore della zona del Barolo, sulle pendici del Bricco Boschis, in una vecchia cascina del 1800 si trova la tenuta Vitivinicola Cavallotto, che si estende su una superficie di 25 ettari di cui 23 a vigneto. Quello che un tempo era il Monte della Guardia, di proprietà della contessa Juliette Colbert, passò progressivamente nelle mani di Giuseppe Boschis, che ne curava da sempre i vigneti, fu così che prese l’attuale nome di Bricco Boschis.

Questa è la zona del Barolo, dove cresce bene il Nebbiolo per le marne calcaree e la sabbia, così come per il microclima, che gli sono particolarmente congeniali.

Infatti, a livello climatico, la Bassa Langa albese, con estati secche e inverni nevosi e rigidi, intervallati da autunni e primavere miti ha un terreno la cui origine geologica è di tipo sedimentario marino: le sue marne calcareo-argillose compatte hanno un caratteristico colore bianco e blu, e sono impermeabili all’acqua. Ecco, la peculiarità del Bricco Boschis: è proprio la marna calcarea e le venature di sabbia che consentono all’acqua di passare e idratare il terreno, così da risultare poi disponibile per le piante.

I Cavallotto, proprietari produttori da cinque generazioni, sono stati i primi della zona a dedicarsi direttamente alla vinificazione diretta e alla commercializzazione dei propri vini, tradizione che prosegue ancora oggi.

I vigneti della famiglia hanno tre peculiarità: si estendono tutti lungo il versante orientale del Bricco Boschis, sono tutti di proprietà, e sono coltivati secondo i dettami dell’agricoltura integrata e l’inerbimento totale. Più della metà dei vigneti è coltivata a Nebbiolo da Barolo; gli altri vitigni coltivato sono Dolcetto, Barbera, Freisa, Pinot Nero e Chardonnay.

Tutti i vigneti presenti sono coltivati secondo il metodo di allevamento a guyot classico basso a un capo a frutto, la potatura viene fatta a 8-10 gemme pe il Nebbiolo e 5-7 gemme per le altre varietà e in tutte le piante viene lasciato uno sperone di rinnovo a due gemme.

A questa potatura a poche gemme per pianta, segue una sfogliatura e un diradamento dei grappoli fin dal mese di luglio: la vendemmia verde. Questa fase di selezione porta la vite a nutrire al meglio i suoi frutti che possono così ricevere più raggi solari.

L’uso dei fitofarmaci è stato eliminato fin dal 1976; l’introduzione di acari predatori, innocui per i vigneti, ha permesso di eliminare l’uso delle sostanze un tempo utilizzate per combattere gli acari nocivi. La vite viene inoltre trattata solo con prodotti naturali come il rame e lo zolfo naturale, il primo efficace contro la peronospora della vite mentre il secondo contro l’oidio.

In ogni ettaro sono presenti circa 5.000 piante e il terreno, in particolare lo spazio inter-intra filare, viene gestito con l’inerbimento spontaneo con operazioni di taglio della vegetazione in media due o quattro volte l’anno. I residui vegetali derivanti dallo sfalcio dell’erba vengono lasciati in loco, in modo tale che formino humus, mantenendo così equilibrata la dotazione di sostanze organiche presenti nel suolo e di modo che favoriscano un miglior assorbimento delle acque meteoriche oltre che prevenire fenomeni di ruscellamento ed erosivi.

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Contatti

Via Alba-Monforte Bricco Boschis - Castiglione Falletto(CN)

0173 62814

http://www.cavallotto.com

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