Reggia di Caserta e Parco

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Situata alle pendici delle colline di Caserta, la Reggia di Caserta è una dimora storica appartenuta alla casa reale dei Borboni di Napoli, proclamata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Costruita per volere di Carlo III di Borbone a partire dal 1751, sotto la direzione e la progettazione del celebre architetto Luigi Vanvitelli, considerato uno dei maggiori esponenti del rococò, è circondata da un vasto parco, che si estende per 3 chilometri di lunghezza, con sviluppo sud-nord, per 120 ettari di superficie. Nel parco si individuano due settori: il Giardino all’italiana e il Giardino Inglese.

I giardini. In corrispondenza del centro della facciata posteriore del palazzo parte il vialone centrale caratterizzato da una serie di suggestive fontane, vasche, cascatelle e la famosa Grande Cascata che, partendo dal limitare settentrionale del Giardino all’italiana, si collega al Giardino Inglese. Il Giardino all’Italiana, progettato dal Vanvitelli e alla sua morte, avvenuta nel 1773, compiuto dal figlio Carlo, è stato progettato per competere con la magnificenza dei giardini di Versailles. Aveva anche una funzione logistica: la strada che vi conduce, viale Carlo III, rappresneta uno spezzone di quello che negli intenti sarebbe dovuto diventare una via di collegamento fra la Reggia di Caserta e Napoli, rendendo gli spostamenti dei reali più facili.

Il Giardino appare come un enorme prato, delimitato da alte siepi sempreverdi, e ordinato da un imponente schema geometrico,  nel quale si succedono grandi aiuole. È attraversato da imponenti realizzazioni di ingeneria idaulica, come il lago artificiale chiamato la “Peschiera Grande”, destinato all’allevamento delle trote e ai giochi navali del piccolo Ferinando IV, con tanto di isolotto centrale da assaltare, le fontane di Margherita, di Eolo, di Diana e Atteone, di Venere e Adone, e di Cerere, e l’immensa, lunghissima Grande Cascata, oggi all’alimentati dall’acqua del Monte Taburno. E poi dalla presenza della “Castelluccia“, piccolo fortino che venne utilizzato come tale. Eretta nel 1769 su progetto dell’architetto Francesco Collecini (1723-1804) sulla preesistente “Torretta del Pernessà”, la Castelluccia, recentemente restaurata, è un fortino a pianta ottagonale su tre ordini, protetto da un fossato, con corsi d’acqua e ponti levatoi.  Nata come struttura destinata alle esercitazioni militari del piccolo Ferdinando IV, la costruzione si è trasformata in epoca ottocentesca in luogo di delizie e di svaghi. In un angolo del giardino si individua un “cupolino cinese”, realizzato secondo la moda del tempo, mentre nella parte antistante alla Castelluccia si possono ancora ammirare splendidi esemplari di magnolie, araucarie e palme, piantati all’epoca a decoro del luogo.

Il Giardino Inglese, caratterizzato da un fotto manto erboso, fu costruito a partire dal 1785 da Sir John Andrew Graefer per volere della Regina Maria Carolina d’Austria, incalzata dalla tendenza del momento in voga in Europa dei giardini di stile inglese concepiti da William Kent.

Ooccupa una superficie di circa 23 ettari sui quali Graefer programmò l’arrivo di diverse specie di piante dall’Inghilterra, dall’America e dell’Olanda, per i suoi studi botanici e in breve tempo diede vita a colline, radure, laghetti e canali alimentati dalle acque dell’Acquedotto Carolino. Seguendo la moda paesaggistica, furono edificate numerose fabriques utili alla sosta e allo svago dei reali, tra finti ruderi e sentieri sinuosi. L’attenzione verso la botanica influenzò parte delle attività svolte entro il giardino: esistevano infatti una fruttiera, una asparagiaia, una fragoliera con lavori diretti alla coltivazione e moltiplicazione di bulbi, piante da ornamento e leguminose. Per queste funzioni furono organizzate le vaserie e le stufe.

La Serra Borbonica. In un recesso appartato del Giardino Inglese si trova una serra in ferro e vetro destinate alla coltivazione delle piante: denominata Serra Borbonica,costituisce un interessante esempio di edificio preposto al riparo dei vegetali e un’importante testimonianza delle strutture che a inizio Ottocento cominciarono a comparire nei principali  giardini italiani. La facciata, di stile neoclassico, è ritmata da una serie di imponenti colonne doriche. Il tetto è stato sostituito con una copertura in ferro e vetro che ne esalta la luminosità interna.

Un altro ambiente  suggestivo e ricco di scorci pittoreschi è il Bagno di Venere, così denominato per la presenza di una statua in marmo di Carrara che ritrae la dea nell’atto di uscire dall’acqua di un piccolo lago, contornato da un bosco di allori, lecci ed un eccezionale esemplare centenario di Taxus baccata.

Le piante del Giardino Inglese. Il Giardino Inglese divenne un vero e proprio orto botanico dove erano visibili esemplari significativi di Cinnamomum camphora, Cedrus libani e quella che si suppone sia la prima pianta di camelia (Camellia japonica) arrivata in Europa e destinata al giardino per volontà di Maria Carolina. é suddiviso in diverse aree, dedicate a 14 collezioni vegetali quali palme, cactacee, agrifogli, alberi in piena terra, piante acquatiche, querce, eucalipti, aceri, noci, bossi, conifere, alberi da frutta, camelie e felci.

Da vedere mei dintorni. San Leucio: appartenuta ai conti di Caserta, diventò con Ferdinando IV una piccola colonia autonoma con le sue leggi, ed un distretto industriale con l’arte della seta che presto diventò famosa in tutto il mondo. Caserta Vecchia: antico borgo medioevale. Acquedotto Carolino: grande opera di ingegneria idraulica, è sicuramente una delle più importanti realizzazioni del regno di Carlo di Borbone.

 

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Contatti

Via Douhet, 2/a - Caserta(CE)

0823 448084

http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it

Altre info

Appartamenti: intero euro 11.00; ridotto euro 5.50; Appartamenti con Parco e Giardino Inglese: intero euro 14.00; ridotto euro 7.00

Aperto tutto l'anno. Chiuso tutti i martedì, 1 Gennaio, 1 maggio, 25 dicembre.

Appartamenti: dalle 8:30 alle 19:30 (ultimo ingresso ore 19.00); Giardino Inglese: dalle 8.30

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