Zafferano

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Tra le spezie, lo zafferano (Crocus sativus), specie erbacea bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee, che comprende diverse varietà, è sicuramente una delle più’ preziose; e in particolare, la varietà coltivata nella piana di Navelli è ritenuto la migliore al mondo per le sue qualità. La produzione in questa zona è favorita dalla carsicità del terreno, che evita i ristagni d’acqua sfavorevoli alla crescita della pianta.
Originario del Medio Oriente, lo zafferano fu introdotto in Italia da un frate domenicano intorno al 1300; la sua  coltivazione si diffuse in Abruzzo ed in molte altre zone della penisola con rapidità, ma per varie cause nei secoli successivi decadde gradatamente e si restrinse nella piana di Navell.
La lavorazione richiede attenzione e passione: tutta la raccolta e la lavorazione, curata dalla Cooperativa Altopiano di Navelli, avviene a mano. La raccolta dei fiori si effettua verso la seconda quindicina di ottobre, all’albra, prima chei fiori si schiudano. Portati al coperto, si asportano gli stimmi che, sistemati su un setaccio, sono messi sulla brace di legna di mandorlo o quercia per la tostatura.
Dopo la tostatura, il peso gli stimmi si riduce a un sesto del peso iniziale: per ottenere un chilo di zafferano in fili occorrono circa duecentomila fiori. Lo zafferano più pregiato è quello confezionato in stimmi o fili. Spirgiona il massimo del sapore e dell’aroma, ma richiede un discreto lavoro di preparazione, perchè va  tostato e polverizzato o, meglio ancora, ammollato nell’acqua bollente.

 

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